Passa ai contenuti principali

Tendenza a credere negli extraterrestri

 

Molta gente crede più nella vita extraterrestre intelligente che nell'evoluzione umana, una contraddizione che rivela la complessità dei sistemi di credenze umane. Mentre l'evoluzione è una delle teorie scientifiche più documentate e ampiamente accettate, rimane una fonte di controversia ideologica, in particolare in contesti religiosi e politici. Nel frattempo, l'idea che esistano civiltà aliene avanzate, nonostante la mancanza di prove dirette, è abbracciata dalla maggioranza della popolazione. 

Cosa spiega questa disparità?

La risposta si trova all'intersezione tra psicologia, cultura e credenza. Sia l'evoluzione che la vita extraterrestre sfidano le nozioni tradizionali di eccezionalità dell’essere umano, costringendoci a riconsiderare il nostro posto nell'universo. Tuttavia, mentre l'evoluzione incontra spesso resistenza a causa delle sue implicazioni per la dottrina religiosa e le origini umane, la fede negli alieni è alimentata dai media, dalle rivelazioni governative e dalle narrazioni speculative che rendono l'idea più socialmente accettabile. 

I pregiudizi cognitivi, tra cui il ragionamento motivato, la dissonanza cognitiva e il comportamento di ricerca di modelli, modellano ulteriormente il modo in cui le persone interagiscono con idee scientifiche e speculative.

Perché la fede negli extraterrestri e il rifiuto dell'evoluzione spesso coesistono, e cosa questo paradosso rivela in ultima analisi sulla natura umana?

La mente umana è programmata per cercare spiegazioni per l'ignoto. Che si tratti di fossili sulla Terra o pianeti lontani nello spazio, le persone costruiscono sistemi di credenze che si adattano alla loro visione del mondo. 

La connessione tra la fede nell'evoluzione e la vita extraterrestre non è solo logica, è psicologica, plasmata da pregiudizi cognitivi, ragionamento motivato e percezioni radicate nella tendenza dell’essere umano al sensazionalismo.

Commenti

Post popolari in questo blog

Nuovi stili di arte?

Opera di Silvia Senna L’arte, davvero, è una delle poche cose che restano agli esseri umani. Abbiamo bisogno che l'arte ci racconti storie, che ci salvi dal nostro destino condiviso, dalla nostra paura della morte e dalla paura gli uni degli altri. Abbiamo bisogno che gli artisti ci mostrino che non siamo sempre soli.  Non si può piangere sulle spalle di un robot, ma ci si può alzare dal letto, finalmente, grazie a una canzone, una poesia, una scultura, un quadro. Ciò l'arte porta dal regno dello spirito a quello dei corpi nella scia delle emozioni è semplicemente l'impossibile per un robot. Abbiamo bisogno che i nostri film, i nostri dipinti, le nostre poesie e la nostra musica siano realizzati dall’uomo, perché siamo umani. Ma come in ogni conversazione che coinvolga arte o tecnologia, spesso possiamo perderci nella verbosità. Nel 21° secolo stiamo certamente vedendo le conseguenze delle connessioni interrotte. I social media, una forma un tempo innocente di condivider...

Lo sguardo nel tempo della filosofia

Questo non è un manuale, né una cronologia della filosofia.   È un invito. Un invito a pensare senza rete, a incontrare gli autori nel disordine vivo delle idee senza la mappa sicura della storia a guidare il cammino. I saggi che seguono non sono disposti in ordine cronologico: volutamente.  Non si parte dall’antichità per arrivare ai giorni nostri.   Qui si entra in un dialogo che salta nel tempo, che lega in modo inatteso voci lontane, che accosta domande di oggi a risposte di ieri e viceversa. Questo perché la filosofia quando è autentica, non invecchia e non si lascia classificare. Non è una sequenza, ma un’intuizione che torna, un’urgenza che si ripete, una scintilla che si riaccende anche dopo secoli; è lo sguardo che si muove liberamente attraverso il tempo senza esserne prigioniero. Qui la filosofia è un incontro e un urto; è ascolto e spiazzamento. È un tempo che non si misura, ma si abita. Ogni autore trattato è un ritaglio di questo sguardo nel tempo: uno sguar...

Michel Foucault, il filosofo più cercato sulla rete

Secondo una recente analisi, Michel Foucault ha 1,42 milioni di citazioni su Google Scholar, circa il 75% in più di qualsiasi altro autore nella storia. Questo significa che, a oggi, solo la Bibbia ha avuto un impatto maggiore di Foucault nel plasmare la società e la cultura occidentale. Oppure, se consideriamo la cosa a livello individuale, si può a ragione affermare che Michel Foucault sia la persona più influente nella storia della civiltà moderna. Ma perché? Beh, diciamo solo che non è dovuto al fatto che fosse di facile lettura. Le sue idee possono spesso essere eccessivamente astratte e un po' dense. E soprattutto, non è stato lo scrittore più prolifico. Ad esempio, Noam Chomsky, che è praticamente una divinità nel campo della linguistica, ha scritto o contribuito a oltre 1.100 opere pubblicate, mentre i contributi di Foucault ammontano a poco più di 400. E a conti fatti, questo è praticamente meno della metà del totale di Chompsky. Ma l'ironia è che il numero di ...