Se torniamo indietro di altri vent'anni, nel 1995 incontriamo l'articolo di Umberto Eco intitolato Ur-Fascismo. Cresciuto negli anni '30 e '40, Umberto Eco ha trascorso gran parte della sua vita sotto regimi totalitari e fascisti, e in seguito ha studiato letteratura, filosofia e semiotica. Attingendo sia alle sue esperienze personali che accademiche, Eco è poi diventato professore ordinario e le sue opere, sia accademiche che romanzi di narrativa, sono state ampiamente pubblicate.
Nel suo articolo su Ur-Fascismo, Eco sosteneva che la parola fascismo non aveva una quintessenza, era diventata un termine multiuso composto da idee contraddittorie, "un totalitarismo vago". Pertanto, Eco ha ritenuto necessario delineare un elenco di caratteristiche tipiche di ciò che ha chiamato Ur-Fascismo, o Fascismo eterno, per chiarire il concetto e aiutare le persone a individuare i segnali di pericolo associati.
In seguito Eco ha ampliato questo articolo che è diventato il primo capitolo del suo libro del 2020, How to Spot a Fascist. Sia nel suo articolo che nel suo libro, Eco ha delineato 14 caratteristiche specifiche dei fascisti eterni. Ha concluso il suo articolo con un avvertimento lungimirante: “L'UR-fascismo può tornare sotto i più innocenti travestimenti".
1)La prima caratteristica dell’Ur-fascismo è il culto della tradizione, per cui, come conseguenza, “non ci può essere avanzamento del sapere” perché la verità è già stata svelata in un qualche passato mitico.
2)Il tradizionalismo implica il rifiuto della modernità, della ragione e dell’illuminismo, che è visto “come l’inizio della depravazione moderna”. In questo senso, l’Ur-fascismo è definito “irrazionalismo”.
3)Dall’irrazionalismo nasce il culto dell’azione fine a sé stessa, che “deve essere attuata prima di e senza una qualunque riflessione”, perché “pensare è una forma di evirazione”. Culto che si accompagna a una diffidenza verso la cultura e il mondo intellettuale.
4)Dal rifiuto della modernità, dall’irrazionalismo e dalla diffidenza verso la cultura scaturisce il rifiuto della critica e del pensiero critico. “Nella cultura moderna - scrive Eco - la comunità scientifica intende il disaccordo come strumento di avanzamento delle conoscenze. Per l’Ur-fascismo il disaccordo è tradimento”.
5)La quinta caratteristica è la paura della differenza e infatti “il primo appello di un movimento fascista o prematuramente fascista è contro gli intrusi. L’Ur-fascismo è dunque razzista per definizione”.
6)L’Ur-fascismo nasce poi dalla frustrazione individuale o sociale delle classi medie, a disagio per qualche crisi economica o politica e “spaventate dalla pressione dei gruppi sociali subalterni”.
7)Alla radice della psicologia Ur-fascista si trovano “l’ossessione del complotto, possibilmente internazionale” e l’idea di “privilegio” dovuto all’essere nati nello stesso paese. In questo modo, il complotto serve a creare dei nemici, che sono l’unica cosa in grado di formare un’identità nazionale, e il modo più facile di farlo è attraverso un “appello alla xenofobia”, alla paura del diverso.
8)Queste persone devono poi sentirsi umiliate da una percezione eccessiva della forza, della ricchezza e dei privilegi dei nemici, ma allo stesso tempo, venire convinte di poterli sconfiggere. Così, “grazie a un continuo spostamento di registro retorico, i nemici sono al tempo stesso troppo forti e troppo deboli”.
9)La necessità di un nemico, implica la necessità di un continuo conflitto, di una guerra permanente. Per questo l’Ur-fascismo rifiuta qualunque tipo di pacifismo o pacificazione, perché sarebbe “collusione col nemico”.
10)La decima caratteristica dell’Ur-fascismo è l’elitismo di massa e il disprezzo per i deboli, come “aspetto tipico di ogni ideologia reazionaria, in quanto fondamentalmente aristocratico”. La forza del leader fascista si basa infatti sul rendere deboli le masse, “così deboli da aver bisogno e meritare un dominatore”.
11)In questa prospettiva, la caratteristica immediatamente successiva è il culto dell’eroismo, legato a un culto della morte per cui l’atto più eroico possibile è la morte per la patria, ma che più spesso porta “a far morire gli altri”.
12)Visto che, nei fatti, eroismo e guerra sono troppo difficili, l’Ur-fascismo sposta questo culto su questioni sessuali, creando il machismo. Pertanto, in questo modo vengono giustificati il “disdegno per le donne e una condanna intollerante per abitudini sessuali non conformiste, dalla castità all’omosessualità”.
13)Dovendo giustificare il dominio del leader, per l’Ur-fascismo il popolo è considerato come “una finzione teatrale”, un unico insieme la cui volontà deve essere interpretata da qualcuno. Per questo Eco parla di Ur-fascismo come di “populismo qualitativo”.
14)L’ultima caratteristica dell’Ur-fascismo è l’uso di una “neolingua”. Non intesa come l’idioma inventato da George Orwell nel libro 1984, ma come un “lessico povero” caratterizzato da “una sintassi elementare, per limitare gli strumenti di ragionamento complesso e critico”.
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