Questo non è un manuale, né una cronologia della filosofia. È un invito. Un invito a pensare senza rete, a incontrare gli autori nel disordine vivo delle idee senza la mappa sicura della storia a guidare il cammino. I saggi che seguono non sono disposti in ordine cronologico: volutamente. Non si parte dall’antichità per arrivare ai giorni nostri. Qui si entra in un dialogo che salta nel tempo, che lega in modo inatteso voci lontane, che accosta domande di oggi a risposte di ieri e viceversa. Questo perché la filosofia quando è autentica, non invecchia e non si lascia classificare. Non è una sequenza, ma un’intuizione che torna, un’urgenza che si ripete, una scintilla che si riaccende anche dopo secoli; è lo sguardo che si muove liberamente attraverso il tempo senza esserne prigioniero. Qui la filosofia è un incontro e un urto; è ascolto e spiazzamento. È un tempo che non si misura, ma si abita. Ogni autore trattato è un ritaglio di questo sguardo nel tempo: uno sguar...
Non era circondato dal misticismo demoniaco di Paganini, né appesantito dall'aura tragica di Wieniawski. Al contrario, Sarasate sembrava incarnare un'arte naturale e spontanea, come se la musica fluisse da lui come la luce filtra attraverso il vetro. C'è una purezza e una sicurezza nella sua musica, una libertà che sembra quasi serena. Forse la sua comprensione della musica aveva già trasceso la tecnica; era entrato in un regno in cui l'espressione stessa era l'unico linguaggio di cui aveva bisogno. Ciò che si ammira di più di Sarasate è la sua capacità di scrivere musica piena di virtuosismo abbagliante, senza mai renderla appariscente. Alcuni dei suoi brani non rivelano nemmeno la loro difficoltà a prima vista; solo dopo ripetuti ascolti ci si rende conto: "Aspetta, questa è davvero una cosa follemente difficile". Altri compositori potrebbero rendere questi passaggi deliberati o pesanti, ma la scrittura di Sarasate scorre così naturale da non g...