Non era circondato dal misticismo demoniaco di Paganini, né appesantito dall'aura tragica di Wieniawski. Al contrario, Sarasate sembrava incarnare un'arte naturale e spontanea, come se la musica fluisse da lui come la luce filtra attraverso il vetro. C'è una purezza e una sicurezza nella sua musica, una libertà che sembra quasi serena. Forse la sua comprensione della musica aveva già trasceso la tecnica; era entrato in un regno in cui l'espressione stessa era l'unico linguaggio di cui aveva bisogno. Ciò che si ammira di più di Sarasate è la sua capacità di scrivere musica piena di virtuosismo abbagliante, senza mai renderla appariscente. Alcuni dei suoi brani non rivelano nemmeno la loro difficoltà a prima vista; solo dopo ripetuti ascolti ci si rende conto: "Aspetta, questa è davvero una cosa follemente difficile". Altri compositori potrebbero rendere questi passaggi deliberati o pesanti, ma la scrittura di Sarasate scorre così naturale da non g...
La FILOSOFIA che domanda, inquieta, assapora il vivere