martedì 8 luglio 2025

La tolleranza come pensiero islamico

 

L'iracheno Majid al-Gharbawi è forse uno dei più importanti pensatori islamici contemporanei. Ha dedicato l'ultima fase della sua vita a definire le necessità della tolleranza, trasformandola da un fenomeno umano generale a una necessità civile e politica. 

Non esiste essere umano e non esiste esistenza senza lacune, errori e debolezze. Pertanto, dobbiamo perdonare gli errori degli altri, perché ci aspettiamo che loro perdonino i nostri a loro volta. Allo stesso modo, quando lo facciamo, sosteniamo e consolidiamo le condizioni della nostra vita e rafforziamo le nostre libertà civili quando tolleriamo gli altri.

Il declino del potere della Chiesa in Europa ha contribuito a dare la precedenza all'etica del perdono. In questa fase della storia mondiale, dobbiamo aprire vicoli ciechi e percorsi leggendo il passato da un punto di vista critico. In altre parole, dobbiamo cercare di comprendere il significato nascosto dei nostri testi sacri, e non concentrarci esclusivamente sui loro significati superficiali o visibili. Una lettura più approfondita delle nostre tradizioni testuali può supportare al meglio una visione dell'Islam radicata nella tolleranza.

In questo contesto, come ci mostra Kokew, al-Gharbawi torna all'attualità di ciascun testo e al ruolo dell'abrogazione nell'interpretazione della legislazione islamica. Presenta prove che rifiutano qualsiasi coercizione nella religione islamica.
Queste idee si sono sviluppate nella fase di forza e potere dell'Islam. Che dire ora, quando i musulmani sono più deboli che mai e più della metà di loro cerca una soluzione ai loro problemi intrattabili nei paesi non musulmani?

Al-Gharbawi si sofferma a lungo sul problema di ritenere responsabili gli apostati dalla fede musulmana. Conferma che la resa dei conti è posticipata al Giorno del Giudizio e non esiste alcun testo che dimostri che sia necessaria in questa vita.
Kokew riconosce che al-Gharbawi non è il solo ad avere una visione della tolleranza islamica. Anche i teologi iraniani Abdulkarim Sorush e il suo collega Mohammad Mojtahed Shabestari, il siriano Haytham Manna’ e il saudita Mohammad Mahfuz si schierano con lui. In conclusione, per citare Oliver Scharbrodt, Kokew "introduce i contesti socio-politici in cui sono inseriti gli studiosi e i pensatori sciiti scelti e che influenzano i loro specifici approcci alla definizione e alla giustificazione della tolleranza da una prospettiva islamica".

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