Tutta la nostra interazione con il mondo fisico è limitata a un'unica, fragile, limitata interfaccia chiamata corpo umano. Negli ultimi anni, tuttavia, l'idea di separare la funzione del cervello dai limiti del corpo umano è passata dall'improbabile fantascienza alla probabile realtà e, direi, anche all'inevitabilità. Stiamo parlando di Brain Computer Interfaces ("BCI", a volte chiamate "Smartbrains"). Queste vanno da macchine parzialmente invasive a completamente impiantate e incorporate nel cervello umano, che consentono al destinatario di controllare qualcosa (un computer, una tastiera, un drone, ecc.) con nient'altro che i propri pensieri. Lungi dall'essere l'unica azienda a perseguire questo sogno, la startup più nota nel settore è comunque la Neuralink di Elon Musk. Da poco, Musk stesso ha affermato (ma non ha dimostrato) che l'azienda aveva impiantato un dispositivo nel suo primo paziente umano e che il destinatario era in gr...
La FILOSOFIA che domanda, inquieta, assapora il vivere