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Perché è difficile pensare a lungo termine?


 

Perché noi, come specie, abbiamo così tante difficoltà con il pensiero a lungo termine?

Ultimamente ho rilevato questa problematicità ovunque, nelle tendenze personali come la mia continua battaglia per fare esercizio fisico regolarmente oppure come titolano i giornali: la disfunzione della politica, la crisi climatica, l’instabilità della pace. Un amico scrittore inquadra questo problema, almeno per l’Italia, come il risultato di essere una nazione che pensa a breve termine. È a causa di questo fardello del pensiero che si fatica a muoversi in termini di ricerca, sviluppo e costruzione di infrastrutture.

Come superare il compromesso apparentemente conflittuale tra esigenze immediate e a lungo termine? Lo stratega Roger Martin offre un approccio: guadagnare tempo. "È meglio mantenere viva la fede e darsi la possibilità di combattere per il futuro piuttosto che combattere oggi una battaglia che distruggerà la possibilità di riemergere", scrive. Il futurista Peter Schwartz ne offre un altro, dopo aver citato la catastrofica decisione di IBM del 1981 di minimizzare il futuro mercato dei personal computer: "Uno dei messaggi più importanti sul pensiero a lungo termine è l'inclusione di diversi punti di vista".

Quando i giovani artisti sentono che l'unica strada per il successo è quella di costruire un marchio su TikTok, sai che qualcosa è andato storto con Internet. L’idea di un successo a portata di mano e senza grandi sforzi stimola pensare a breve termine.

Le nuove leve della nostra società dibattono su linee di pensiero inconciliabili che spesso portano confusione sulla scelta dei modi di approcciarsi per conseguire una vita piena di soddisfazioni e benessere.

Da un canto la filosofia dello "slow down" invita a vivere in “lentezza” per accontentarsi di “cogliere l’attimo” senza porsi troppi problemi, dall’altro canto, la produttività, l’efficienza, l’utile richiede pianificazione, investimenti di tempo e denaro, lungimiranza.

Il pensare a lungo termine è gravato dall’insostenibilità del pensiero rivolto al futuro. Le motivazioni di questa debolezza psicologica sono da ricercare nella mentalità in essere. Probabilmente, rispondiamo alle nostre necessità interiori immaginando un compenso immediato per azione compiuta, esattamente come il biscottino atteso dal cane da circo dopo aver eseguito l’esercizio. L’aspettativa della gratificazione posta lontana nel tempo tende a indebolire la volontà e a procrastinare l’azione.

 

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