La maggior parte delle persone tenta di definire la coscienza discutendone le manifestazioni o le qualità, il che pone una presunzione fondamentale e ingiustificata sulla sua natura. La coscienza è vista come un prodotto o un effetto e, per complicare le cose, la percezione, la coscienza delle cose, è spesso confusa (o semplicemente non differenziata) dalla coscienza stessa.
Quindi cos'è la coscienza stessa? La coscienza è la condizione da cui sorgono tutti i fenomeni. È la "fonte" da cui tutti i fenomeni, fisici, mentali, causali, sono proiettati, come un ologramma.
La coscienza è il "sentimento dell'essere" perfettamente soggettivo, increato e illimitato che anima tutte le cose. La coscienza non è un prodotto o una cosa creata, esiste come un campo causale pervadente che anima ogni cosa.
La coscienza non può essere affrontata direttamente, non esiste una risposta verbale che possa esprimere cosa sia perché è sempre il contesto di ogni evento e sempre il contesto di qualsiasi cosa tenti di definirla.
Poiché è causale, non è stata creata e non può essere distrutta, ma semplicemente è.
Il campo delle forze di Coscienza può apparentemente essere associato alla materia, ma non è cosciente di sé stesso. Non può esserlo, perché è intrinsecamente non locale e l'osservazione richiede località. È la localizzazione che consente l'oggettività, attraverso la creazione di orizzonti di eventi osservativi e attraverso il vincolo.
Questo è ciò che fa il cervello. Il cervello agisce come controllo sensore/attuatore, limitando la percezione tramite la trasduzione dell'input sensoriale e dell'output dell'attuatore, che genera l'esperienza soggettiva del tempo in concerto con i sensi.
Sono gli orizzonti di osservazione e i vincoli del cervello che agiscono per riflettere la coscienza su sé stessa, consentendo la percezione, consentendo la "coscienza di" una cosa.
La percezione è tripartita: richiede un osservatore, che possiede un orizzonte di osservazione. Entrambi sorgono all'interno del campo della Coscienza, fornendo le tre componenti necessarie per la percezione: l'osservatore, l'osservato e il sistema di riferimento. La coscienza è il fondamento di tutte le cose.
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